Domanda di Federica
24-10-2014 Nicola di Girolamo-L’occorrenza di disturbi gastrointestinali associati all’avvicinamento di un nuovo furetto (solitamente giovane) all’interno di un gruppo può essere secondario a diversi fattori, come ad esempio stress, fattori ambientali, infezioni batteriche, ecc, ma è solitamente una manifestazione di una infezione virale dovuta al coronavirus enterico del furetto.
La coronavirosi enterica è molto contagiosa e una volta stabilitasi, colpisce tutti i membri del gruppo. I sintomi sono variabili, ma caratterizzati dalla presenza di una diarrea acquosa verdastra con abbondante muco. Talvolta i furetti possono presentare anche vomito.
Normalmente i furetti non soffrono gravi lesioni che portano a morte, specialmente se trattati propriamente dal punto di vista medico. Infatti nei casi più gravi potrebbero essere necessari trattamenti antibiotici ad ampio spettro e somministrazione di fluidi (le nostre “flebo”) per via endovenosa. Importantissimo anche il supporto alimentare, da eseguire con preparati proteici (ideale il Carnivore Care, ma anche l’Hills A/D o alcuni prodotti DRN possono essere adeguati) facendogli raggiungere una consistenza pressoché fluida.
Il virus si potrebbe trasmettere ad altri furetti e difatti bisogna fare sempre molta attenzione e cercare di tenere i furetti colpiti “isolati” almeno per qualche mese, compatibilmente con le possibilità logistiche.
Le cose più importanti da tenere in mente sono le seguenti:
– Questo tipo di disordini possono predisporre i furetti a sviluppare forme di aumentata reattività gastrointestinale (gastroenteriti linfoplasmocitarie o eosinofiliche) che necessitano cure a lungo termine a base di immunodepressanti.
– Non c’è modo di evitare questo tipo di problemi ma si possono “controllare” adeguatamente.
– Se possibile cercare di sapere con esattezza cosa sta succedendo dentro casa, cioè richiedere che siano fatti esami specifici per l’individuazione del virus in questione.