O me… o il furetto.

3.7.17 Cinzia-Oggi vorrei parlarvi di un argomento per me di approccio difficile e che riguarda la vita di relazione.

Dal titolo avrete capito che si tratta di una condizione che nella vita di ognuno di noi può verificarsi, o che è già successa: quella di essere messi alle spalle al muro a causa di una richiesta di rinuncia, che può essere un lavoro, uno stile di vita o, il più triste, la rinuncia ad un animale.

Con il furetto succede spesso, perché per molte persone ha un cattivo odore e ha un modo di “manifestarsi” che può non piacere.

La statistica vuole che siano più le donne ad essere “vittime” di certe richieste, spesso fatte da mariti, compagni o fidanzati, ma si aggiungono anche genitori, compagni di stanza, ecc.

A proposito di questa condizione triste e difficile, in cui nessuno di noi vorrebbe trovarsi, c’è  molta letteratura interessante, dove i consigli si sprecano sostenendo che un uomo o persone di famiglia che ci amano non dovrebbero chiederci una simile rinuncia, e fin qui niente da dire, ma quando si è molto giovani o particolarmente innamorati, ci crolla il mondo addosso. La paura di perdere la persona amata prende il sopravvento e a malincuore si cede al ricatto eliminando “il problema”.

Come ho detto, non bisognerebbe arrivare a questo punto,e soprattutto non si dovrebbe accettare di essere messe con le spalle al muro, ma questa è la teoria, la pratica è decisamente diversa, e sfido chiunque a non essersi adattato per far contenta la persona amata, e soprattuto quando si è molto giovani, non si ha ancora la profonda consapevolezza di noi stessi e delle nostre capacità, ne si ha un’esperienza di vita che ci aiuta a fronteggiare tali difficoltà, e perdere qualcuno di molto amato restando soli fa paura. E avere sulla coscenza un’animale che vive male o non è desiderato ci fa sentire anche peggio.

Ogni situazione poi è diversa, e per fortuna non sempre va a finire tutto male, esistono anche famiglie collaborative che aiutano invece di respingere, e ci sono anche compagni con i quali si può patteggiare.

Non si può far altro che cercare di analizzare la situazione in maniera lucida, tenendo a bada l’emotività, e soprattutto valutare la relazione che si sta vivendo, se veramente funziona o meno, se le richieste sono un palliativo a fronte di problemi più complicati che potrebbero ripresentarsi.

Non posso che consigliare, se dovesse capitare a voi, di prendervi tutto il tempo necessario per sentirvi sicuri delle decisioni che prenderete, in ogni caso. Quello che farete sarà sicuramente la scelta più giusta.