
22.1.18 Cinzia-Una storia stranissima quella di Grum, il gatto caracat appartenente ad una signora di origine bulgara che vive a Milano e che si è vista sequestrare il suo gatto caracat da parte dei Carabinieri in quanto considerato felino feroce e pericoloso.
E’ accaduto che il piccolo (è ancora cucciolo), a passeggio al guinzaglio per Milano, sia stato scambiato da alcuni passanti per un felino selvatico, secondo loro illegalmente detenuto perché la legge vigente non consente di tenere in casa felini come tigri, leoni ecc.; ma il caracat non è un felino selvatico, ma un incrocio tra un gatto e un caracal, incrocio legale in Italia a partire dalla quarta generazione, esemplare che a lungo andare perde l’indole selvatica mantenendo però le sembianze di un felino africano. Altri esemplari di questi incroci sono toyger e savannah.
Grum era arrivato in Italia legalmente: la sig.ra Anelia Kancheva, la proprietaria, ha imbarcato l’animale secondo le regole vigenti di compagnia con la documentazione necessaria, e sempre regolarmente è stato sbarcato e lasciato andare dalle autorità areoportuali. Inoltre, Grum, è stato operato da una clinica Veterinaria di Milano per un grave problema di salute.
Il sequestro del gatto su segnalazione dei passanti ha gettato nella disperazione la sua famiglia, triste e preoccupata per la sorte del loro amatissimo animale, che è stato preso in carico dalla clinica dove era stato operato in quanto ancora convalescente, ma la sua storia ha colpito nel profondo l’opinione pubblica, che si è mobilitata in raccolte di firme e testimonianze di solidarietà alla famiglia della sig.ra Kancheva.
Una triste storia che deve trovare al più presto una soluzione. Analizzando per bene la questione, possiamo dedurre dalle ampie prove fotografiche che Grum è profondamente affezionato alla sua proprietaria e alle sue figlie, dorme nel letto con le padroncine, si rilassa in auto perchè ama viaggiare e viene portato dappertutto; il piccolo è affettuoso ed è evidente che intrattiene con la sig.ra Anelia un rapporto molto esclusivo di grande legame e affetto, fatto che ha indotto il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano ad emettere un decreto di custodia dell’animale alla sua proprietaria, considerato lo stato di sofferenza in cui versava l’animale, che durante la separazione era visibilmente dimagrito.
Al di là della questione legale che dovrà essere vagliata in sede opportuna, ci auguriamo che gli inquirenti tutelino e valutino il benessere di questo animale. Relegarlo in una gabbia di un centro di recupero di fauna selvatica o in un parco faunistico vorrebbe dire condannarlo ad un’esistenza infelice o addirittura a morte prematura; auspichiamo che prevalga il buon senso e soprattutto l’interesse per il benessere di questo animale, che non ha alternative se non quella di restare con la sua famiglia molto provata e profondamente addolorata per quanto accaduto.